WhatsApp

Mancano pochi giorni e dal 1 Febbraio 2020 WhatsApp smetterà di funzionare su alcuni smartphone. E’ infatti prassi consolidata, per motivi di sicurezza in particolare, che l’app abbandoni piattaforme ritenute obsolete e non più supportate dai produttori.

Ovviamente, è bene precisare, si tratta di dispositivi datati su cui sono installate versioni di sistemi operativi ormai indietro nel tempo, dai 5 anni in giù. Misure che tendono a preservare il livello di sicurezza dato dall’avere sul proprio smartphone versioni aggiornate dei rispettivi sistemi operativi.

WhatsApp, lo ricordiamo, è il servizio di messaggistica istantanea di proprietà di Facebook più famoso al mondo e compone, insieme a Instagram, il tris di applicazioni del colosso di Palo Alto.

WhatsApp, su quali dispositivi non funzionerà più

Iniziamo dunque col dire, in maniera generale, che dal 1° Febbraio 2020 questa sorte toccherà agli iPhone con sistema operativo iOS 8 e ai dispositivi con installato Android 2.3.7 o versioni precedenti. Occorre dire che, nonostante alcuni ancora usino questi dispositivi, il numero degli smartphone toccati da questa periodica revisione dovrebbe essere minimo.

Ovviamente non tutti ricordano esattamente e in maniera istantanea quale sia il sistema operativo installato sul proprio dispositivo. Per capirlo c’è un modo molto semplice. Su Android andare in Impostazioni/Sistema/Informazioni su e là c’è la versione di Android installata. Per iPhone quindi iOS andare in Impostazioni/Generali/Info-Aggiornamento software e làc’è la versione di iOS installata.

C’è un modo per continuare a usare l’app?

Se avete installato sul vostro smartphone uno di questi sistemi operativi l’unica soluzione per continuare ad usare WhatsApp è quella di cambiare dispositivo, perché ovviamente vi saranno delle restrizioni all’utilizzo di alcune funzioni e sarebbe sempre bene tenere aggiornato il livello di sicurezza delle vostre conversazioni e dei dati.

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Il che si ottiene, fra le altre cose, con un sistema operativo aggiornato costantemente agli ultimi standard in tema di sicurezza e privacy.

Photo – Pixabay

Stefano Ursi

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