Giornata Mondiale della Poesia, i versi e la bellezza

Giornata Mondiale della Poesia, la bellezza di cui abbiamo bisogno

La Giornata Mondiale della Poesia si celebra il 21 Marzo di ogni anno, il giorno di Primavera. La ricorrenza è stata istituita nel 1999 dall’Unesco e da quel momento è divenuta un appuntamento per celebrare la poesia. La sua bellezza, il suo valore letterario e umano.

Giornata Mondiale della Poesia, perché si celebra

Ma perché si celebra? Perché sin dai tempi antichi la poesia è un mezzo straordinariamente efficace per raccontare storie, persone, emozioni e sofferenze. Per raccontare la vita degli esseri umani: che siano gesta eroiche o novelle, oppure componimenti legati a particolari momenti storici.

I versi sono spesso l’elogio di una forma di bellezza che non passa mai di moda, capace di incarnare con semplicità anche i sentimenti più forti. Per questo sin dall’antichità l’uomo vi si affida per donare eternità alle proprie parole e vicende.

Ed è, a ben vedere, proprio la bellezza quel valore che dobbiamo recuperare; perché nel mondo dell’immagine manca il senso delle cose, il loro valore pieno. Che la bellezza delle parole è capace di restituire.

Poesie in romanesco, il mio modo per celebrare questa giornata

Ognuno celebra a suo modo la Giornata Mondiale della Poesia. Io compongo poesie in romanesco. Componimenti brevi, scritti in un linguaggio semplice e a volte crudo, ma capace di esprimere sentimenti e sensazioni senza filtri. Ed ecco allora una rassegna di poesie in romanesco, che nel tempo ho costruito. E che sono raccolte via via nella pagina Facebook ‘Emozzioni Buciarde‘. Oggi pubblico una poesia legata appunto a questa giornata.

Parleme d’amore

A poesia è come n vento,

che t’accarezza dorcemente er core.

La poi legge a voce arta,

oppure sottovoce, senza fatte sentì.

Ma quanno leggi certe parole,

nun te ce poi nun riconosce.

Allora nun smettemo mai de scrive,

perché ar monno je manca a bellezza.

Ce manca a tutti er coraggio

de dì certe cose, e poi de falle.

Perché a poesia è come na medicina:

Te ce riconosci, e te senti meno solo a sto monno.

Photo – Pixabay

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