Mi occupo di scrivere per altri, ovvero di ”ghost writing”. Libri, articoli, tesi, post, relazioni, discorsi, note e via dicendo. Realizzo per il cliente finale dei contenuti che poi questi potrà firmare come suoi, non dovendo poi alla mia persona altro che quanto pattuito in sede di preventivo.
Ghost writing: cos’è?
Ne hai mai sentito parlare prima di adesso? Il ghost writing è un’attività diffusa in Italia ma non ancora conosciuta quanto negli Stati Uniti, per esempio, dove ormai è un settore professionale e imprenditoriale a parte rispetto all’editoria.
Il ghost writing è l’attività svolta da chi si occupa di mettere ”su carta” (o web visti i tempi) un’idea, una storia, un racconto. O un testo tecnico, una presentazione. O magari una lettera particolare, dai contenuti meritevoli di un’attenzione particolare.
Costruire i propri sogni
Lo ”scrittore fantasma”, tradotto in italiano dall’inglese, è colui che dona forma editoriale al contenuto fino a quel momento custodito solo nella tua mente. Nei tuoi pensieri più reconditi. Insomma, un costruttore di sogni. O semplicemente di necessità pratiche, come una recensione o una brochure.
Di quel contenuto, sia ben inteso, il ghost writer non acquisisce alcuna paternità pubblica perché la firma sarà del committente: chi opera in ghost writing scrive contenuti per altri, non per sé. Ed è tenuto, se il committente lo richiede espressamente, a non rivelare per chi ha prodotto i contenuti.